È stata valutata la misura in cui biomarcatori circolanti e integratori di Vitamina-D sono associati a mortalità da cause cardiovascolari, cancro, o altre condizioni, in varie circostanze.
Sono stati esaminati studi di coorte osservazionali e studi randomizzati e controllati negli adulti che abbiano registrato le associazioni tra Vitamina-D ( misurata come concentrazione di 25-Idrossivitamina-D circolante o integrazione di Vitamina-D somministrata singolarmente ) ed esiti di mortalità causa-specifica.
Sono stati meta-analizzati i rischi specifici relativi a 73 studi di coorte ( 849.412 partecipanti ) e 22 studi randomizzati e controllati ( Vitamina D somministrata da sola versus placebo o nessun trattamento; 30.716 partecipanti ) e sono stati raggruppati in base alle caratteristiche dello studio e della popolazione.
Negli studi osservazionali di prevenzione primaria, confrontando i livelli di distribuzione inferiori rispetto a quelli superiori di 25-Idrossivitamina-D basale circolante, i rischi relativi aggregati sono stati 1.35 per morte per malattie cardiovascolari, 1.14 per morte da cancro, 1.30 per morte non-vascolare e non-tumorale, e 1.35 per la mortalità per tutte le cause.
Le analisi dei sottogruppi negli studi osservazionali hanno indicato che il rischio di mortalità era significativamente più alto negli studi con più basso utilizzo basale di integratori di Vitamina-D.
Negli studi randomizzati e controllati, i rischi relativi alla mortalità per tutte le cause sono stati pari a 0.89 per l’integrazione con Vitamina D3 e 1.04 per l’integrazione con Vitamina D2.
Gli effetti osservati per l’integrazione con vitamina D3 sono rimasti invariati quando sono stati raggruppati per varie caratteristiche.
Tuttavia, per l’integrazione con la Vitamina D2, sono stati osservati maggiori rischi di mortalità in studi con dosi di intervento inferiori e periodi di intervento medi più brevi.
In conclusione, le evidenze da studi osservazionali hanno indicato associazioni inverse tra 25-Idrossivitamina-D circolante e rischio di morte per malattie cardiovascolari, tumore, e altre cause.
L’integrazione con Vitamina D3 riduce significativamente la mortalità generale tra gli adulti più anziani; tuttavia, prima di qualsiasi integrazione, saranno necessarie ulteriori ricerche per stabilire la dose ottimale e la durata, e se la vitamina D3 e D2 hanno effetti diversi sul rischio di mortalità. ( Xagena2014 )
Chowdhury R et al, BMJ 2014; 348: g1903
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