La Capsaicina, il componente che conferisce al peperoncino il caratteristico gusto piccante, può avere un effetto favorevole sul controllo dell’appetito, sulla spesa energetica e sull’ossidazione dei grassi. Infatti, aumentando il flusso ematico a livello gastrointestinale, essa sarebbe in grado di modulare i neuroni che influenzano la motilità intestinale e il rilascio di ormoni da parte delle cellule intestinali, influenzando così l’appetito e la sazietà.
Due recenti studi scientifici confermano i benefici di questo alcaloide per la salute.
Nel primo studio, pubblicato sull’European Journal of Nutrition ( AJ Smeets, MS Westerterp-Plantega ), sono stati valutati gli effetti in acuto di un pasto contenente Capsaicina sugli ormoni di origine intestinale, sul dispendio energetico, sull’ossidazione dei substrati e sul senso di sazietà postprandiale.
Trenta soggetti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni hanno assunto in due giornate differenti due pasti uguali per apporto energetico ( equivalente al 35% del fabbisogno calorico giornaliero ) e composizione in nutrienti ( 60% carboidrati, 10% proteine e 30% grassi ) con o senza l’aggiunta di 1,030 mg di peperoncino, e quindi di Capsaicina. Nelle ore successive al pasto sono stati misurati la termogenesi indotta dalla dieta, il grado di sazietà, i processi di ossidazione e i livelli circolanti degli ormoni intestinali GLP-1 ( peptide glucagone-simile 1 ), PYY ( peptide YY ) e grelina.
Benchè il protocollo sperimentale non abbia permesso di determinare l’influenza della Capsaicina sulla spesa energetica, sul senso di sazietà e sulle concentrazioni di PYY, l’assunzione del peperoncino è risultata comunque associata ad un aumento significativo, nei 15 minuti successivi, di GLP-1 o ormone della sazietà, e ad una tendenza alla riduzione della grelina o ormone dell’appetito.
Secondo gli autori il consumo di un pranzo contenente peperoncino, e quindi Capsaicina, pur non esercitando effetti in acuto sul senso di sazietà, sul dispendio energetico e sul peptide PYY, provoca però un maggiore svuotamento gastrico e quindi a breve termine l’aumento dell’ormone della sazietà e l’inibizione di quello della fame.
I benefici della Capsaicina per l’organismo trovano conferma anche in un altro studio, pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition ( Reinbach HC et al ) nel quale è stato osservato come il peperone dolce del tipo CH-19 ( una varietà priva del caratteristico gusto pungente e arricchita in composti bioattivi ) e la combinazione di Capsaicina e tè verde ricco di catechine possano ridurre l’appetito e l’assunzione di calorie al pasto successivo, indipendentemente dall’apporto energetico complessivo e dalla sua distribuzione nei diversi pasti della giornata.
Ventisette soggetti sono stati sottoposti a trattamento dietetico per tre settimane in condizioni di equilibrio energetico negativo ( con il 10% delle calorie totali associate alla prima colazione e soltanto il 15% al pranzo ) e per altre tre settimane in equilibrio energetico positivo ( 20% delle calorie giornaliere assunte a colazione e 40% a pranzo ), lasciando sempre libero il consumo calorico a cena. Gli effetti della somministrazione, in giorni diversi, di Capsaicina in capsule, o di una tazza di tè verde, o di capsule a base di Capsiato contenuto nei peperoni dolci CH-19, o di Capsaicina e tè verde insieme o di placebo, sono stati messi in relazione con l’appetito, l’assunzione di calorie col pasto serale, il peso corporeo e il battito cardiaco.
In particolare il peperone dolce CH-19 e una combinazione di Capsaicina e tè verde si sono dimostrati efficaci nel ridurre l’assunzione di calorie a cena, quando il 60% del fabbisogno energetico giornaliero era associato alla colazione e al pranzo ( cioè in equilibrio energetico positivo ). D’altra parte la capacità di calmare la fame e aumentare il senso di sazietà della Capsaicina e del tè verde era maggiore in condizioni di equilibrio energetico negativo.
I Ricercatori hanno quindi concluso che queste sostanze bioattive potrebbero essere utili nel ridurre l’assunzione di calorie e prevenire l’aumento di peso e, nel caso di una dieta mirata al controllo ponderale, potrebbero aiutare a mantenere più a lungo il senso di sazietà e a placare il senso di fame. ( Xagena2009 )
Fonte: Centro Studi dell'Alimentazione Nutrition Foundation of Italy, 2009
Farma2009 Endo2009